giovedì 12 novembre 2015

Segnalazione: "Nichi arriva con il buio" di Sara Zelda Mazzini

Buon pomeriggio, lettori.
Oggi voglio parlarvi del romanzo "Nichi arriva con il buio" della promettente scrittrice
nostrana Sara Zelda Mazzini.
Anzitutto ringrazio l'autrice per avermi dato l'opportunità di leggere il suo romanzo perché, lo ammetto, non sono particolarmente amante di questo tipo di prosa e se non mi avesse contattato non credo che di mia iniziativa avrei mai concesso una possibilità a questo libro. La lista di letture è lunga e spesso mi ritrovo a fare delle scelte, sacrificando in partenza alcuni generi letterari.
Così ho iniziato a leggerlo con l'intento di sforzarmi a continuarlo.
Ora posso dirlo, non sono affatto pentita.
La storia di Nichi e Greta racchiude in poche pagine la vita di molte persone e spesso mi è risultato facile ritrovarmi a pensare: "Ecco, questa potrei essere io". Qui troviamo un amore adolescenziale sofferto, che muta nel tempo come i protagonisti, che affronta prove su prove fino ad arrivare al triste epilogo che, benché già, in parte, conosciuto, inevitabilmente fa versare qualche lacrima.
Io sono nata nel '91, gli anni Novanta li ho vissuti con l'anima di una bambina, ma li ricordo bene e ne sento incredibilmente la mancanza. Ci si ritrova catapultati nel passato con una disarmante disinvoltura che personalmente mi ha anche fatto un po' male: è triste pensare che le nuove generazioni non potranno più provare determinate emozioni.
La sensazione dolce-amara permane per tutta la durata del libro ed è forse questo il vero punto di forza della narrazione che, nonostante la costruzione fluida ma a tratti complessa,
mi sento vivamente di consigliare.


Nichi arriva con il buio
di Sara Zelda Mazzini

Prezzo: 2,49€ ebook / 12,48€ cartaceo
Pagine: 288
Editore: Narcissus Self Publishing
Genere: narrativa contemporanea
Dove acquistarlo: Amazon
Data di pubblicazione: 18 giugno 2015

A dieci anni dalla morte del suo ex fidanzato una donna ne racconta la storia alla sorella adolescente di lui, che non ha avuto il tempo di conoscerlo davvero. Greta ha quattordici anni quando conosce Nicola in occasione di una vacanza al mare, i due si incontrano ogni estate nella medesima località di villeggiatura portandosi appresso nuovi bagagli di vita reale: Greta ha i genitori separati e presto arriva anche una sorellina, la stessa cosa accade in seguito a Nicola; due esistenze speculari a trecento chilometri di distanza unite da un filo fragilissimo di fiducia e speranza. La storia di Greta e Nicola è contrastata di volta in volta da personaggi gelosi, orgogliosi, insicuri e disperati, ma soprattutto da loro stessi. Tra concorsi di bellezza e quiz televisivi la vicenda è l’occasione per ricostruire un decennio di storia italiana dal punto di vista di una generazione, a favore di chi quella generazione non l’ha mai vissuta.
Estratto:
Per riuscire a comprendere in pieno la mia disperazione, Ecaterina, devi pensare a qualcosa che forse ti sarà difficile anche solo immaginare: allora nessuno di noi aveva un collegamento internet. Il personal computer era un lusso di pochi, che lo usavano prevalentemente per scrivere tesi di laurea e installare videogiochi dalla grafica rudimentale. Di telefonini già si parlava, ne possedeva uno un tizio giapponese che vedevamo a volte sui giornali o alla televisione, non di rado ne confondevamo l’utilizzo con il cordless che i nostri amici più ricchi avevano già nelle loro case. Oggi ti sembra pazzesco ma vent'anni fa le cose per noi andavano ancora così.
Settembre, la cucina di mia nonna. Dalla sedia che occupavo tutto il giorno vedevo il mio viso riflesso sullo sportello del forno. Prima che lasciassi l’isola insieme a mio padre Nichi mi aveva scritto il suo nome con la biro sul dorso della mano, una firma bella grossa a inchiostro blu nell’incavo tra l’indice e il pollice. Lo scriveva così, Nichi, senza l’ipsilon finale che alle ragazze piaceva aggiungere al suo nome. Mi aveva detto di non cancellarlo mai, così facevo attenzione ogni volta che mi lavavo le mani e di quando in quando ne ravvivavo il colore. Portavo il mio lutto con molto rigore.
Le mie migliori amiche Sandra e Clara sui gradini della chiesa. Il bar dove ci incontravamo con il resto della truppa era proprio lì accanto. Sandra mi prendeva in giro per la firma che portavo sulla mano, Clara era curiosa, voleva sapere di Nichi. Avevamo facce brutte, distanti, abbronzate – eravamo rimaste divise per tutta l’estate. La mia chiesa, le mie amiche, il mio paese: all'improvviso era tutto di nuovo al suo posto, ma in quanto alla mia vita era proprio un’altra storia. I miei ultimi risparmi erano convogliati nell'acquisto di una tessera telefonica – i telefoni a gettone, il loro odore, l’odore di quelle tessere; venivano succhiate con un suono irritante, acuto, il suono dei tuoi ultimi risparmi che sparivano nel nulla, un suono lungo dritto al centro dell’orecchio, l’inizio di un’interurbana, pregavo sempre che fosse Nichi a rispondere e invece mi rispondeva sua madre.
«Salve signora, sono Greta. Nichi è in casa?»
«È appena rientrato dagli allenamenti, aspetta un istante, è ancora in ascensore.»
Là dove Nichi viveva, nelle case della gente c’era l’ascensore. Io gli ascensori li associavo solo ai centri commerciali, agli ospedali, non ne avevamo uno neanche a scuola, quattro piani e tre rampe di scalini su ogni piano, sempre a piedi, ogni mattina.
«Greta, ciao» – la sua voce ci riconduceva insieme, quel suo modo strascicato di pronunciare le erre, era lui, l’estate e lui, eravamo io e lui in una cabina con il mare che frusciava, la puzza di fumo, a trecento chilometri e rotti da quello che contava. Io non sapevo neanche quanti fossero trecento chilometri, non li riuscivo a quantificare.
«Come è andata agli allenamenti?»
«Una noia mortale, non abbiamo combinato un accidente. Al mister non frega più un cazzo di noi, è evidente, mi sa tanto che l’anno prossimo mollo la squadra e appendo i miei tacchetti al chiodo.»
«È un vero peccato.»
«Sì, beh, è quello che succede a non essere nessuno. Ci sono cose più importanti di una squadra di provincia, la gente migra sempre dove si nasa il profumo dei soldi. Adesso mi faccio una doccia e mi ingollo un montone e chi se ne frega di queste cazzate. Tu che cosa fai stasera?»
«Vado a casa di un’amica a vedere la finale del Festivalbar.»
«Gesù, che merda.»
«Eh, non piace neanche a me, ma non ho molte alternative.»
«Potresti andare a casa a piangere per me.» Lo diceva ridendo, ma avevo sempre l’impressione che si aspettasse davvero questo da me. «Sai, sto organizzando un tour del centro Italia per venire a trovarti. Ho già assoldato un bel po’ di gente.»
«Davvero?»
«Potresti anche fingerti un po’ più entusiasta.»
«Ne solo felice, lo giuro, è solo che –»
«È solo che?»
«Ci sono le mie amiche che battono sul vetro, mi stanno chiamando, Nichi, devo proprio andare.»
«Sì, brava, vai a guardare quella merda, il Festival-coso.»
«Mi dispiace veramente. Me ne parlerai meglio domani, okay?»
«Mi chiami tu?»
«Veramente toccherebbe a te.»
«Come siamo fiscali! Allora ti chiamerò io. Buona merda.»
«Nichi!»
«Cosa vuoi che ti dica? Detesto quella roba.»
«Potresti dire buonanotte.»
«Ciao gioia, buonanotte.»
«Stupido.»
«Cosa c’è, l’ho detto male? Non vuoi che ti chiami gioia?» – Era il modo in cui lo diceva, come se non ci credesse neanche lui.
«Guarda che sto riagganciando.»
«Vai, gioia, vai, non ti attardare. La festa non può iniziare se non ci sei tu.»
«Stronzo.»
«Grazie, mi manchi anche tu.»
«Sì, beh, a domani.»
«Ciao.»
«Ciao.»




L'autrice: Nata il 24 luglio 1980 nel Chianti fiorentino, Sara Mazzini vive a Monaco di Baviera. Il suo nome d’arte è un omaggio a Zelda Fitzgerald, scrittrice, pittrice e ballerina, nonché moglie del celebre scrittore Francis Scott Fitzgerald. Il suo principale campo di indagine sono le cosiddette controculture — o underground — delle quali individua il motore primario nella Beat Generation americana e le più interessanti derive nella musica punk hardcore e metalcore. Tra il 2002 e il 2003 ha collaborato con il settimanale Metropoli e attualmente cura il blog A room with a review. Con Narcissus Self Publishing ha pubblicato la raccolta di racconti brevi Cronache dalla fine del mondo (2013) e i romanzi I Dissidenti (2014) e Nichi arriva con il buio (2015).

LINK UTILI
Twitter: @SaraZMazzini

Date una chance a questo libro e vedrete che non ve ne pentirete.
A fine lettura ci si ritrova con quel lieve dolore al cuore, un mix tra nostalgia e dispiacere, la prova che la storia di Nichi e Greta, insinuatasi lentamente pagina dopo pagina, resterà dentro di noi per sempre.


Lettura non facile ma profonda e toccante.



A presto! 


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